Grazie al Dott. Massimiliano Muraro per la conferenza “La musica nella pittura”

Venerdì 21 novembre, presso il Piccolo Studio del Chiostro di Sant’Andrea e organizzata dall’Associazione Amici dei Musei di Vercelli, si è svolta la conferenza “La musica nella pittura” a cura del Dott. Massimiliano Muraro.

Ad una platea di attenti ascoltatori, con l’ausilio di numerose diapositive il dott. Muraro ha percorso secoli di storia pittorica sul filo della musica, intesa come tentativo di riprodurre visivamente le sensazioni che strumenti musicali o coristi possono creare.

Se oggi abbiamo a disposizione mezzi tecnici con i quali poter registrare e riprodurre i suoni, fino a non molto tempo fa questi andavano perduti nell’istante della loro esecuzione e nulla poteva restare della musica suonata se non il ricordo: fissare sulla tela, su un muro o un pezzo di carta uno strumento musicale racchiudeva la volontà che gli artisti avevano di bloccare almeno quella sensazione di gioia che immancabilmente accompagna ogni ascolto della musica.

Da poco più di graffiti a opere raffinate dei maggiori pittori rinascimentali, dalla precisione fotografica degli artisti ottocenteschi alle interpretazioni più libere dei moderni e contemporanei, è stato un susseguirsi di splendide opere sempre accompagnate da brevi note del dott. Muraro.

Il suonatore di tiorba di Antiveduto Gramatica

I più attenti ai particolari hanno così potuto ammirare la perfezione della riproduzione di alcuni strumenti ad arco, la postura dei suonatori di liuto dove il pittore – da attento osservatore e forse anche conoscitore della musica – ha riprodotto le mani dell’esecutore esattamente come un vero liutista doveva adoperarle: il mignolo destro appoggiato sopra la tavola mentre le altre dita pizzicano le corde, o l’esatta alternanza pollice/indice, dove il pollice deve entrare all’interno della mano e non restare esterno all’indice. Tutti particolari questi che potevano “fare la differenza” se le opere erano destinate a collezionisti colti.

Il chitarrista spagnolo di Manet

E’ stato anche interessante scoprire gli “errori” che alcuni pittori –  anche famosi – commettevano, come ad esempio il suonatore spagnolo di chitarra di Manet che nonostante fosse mancino imbraccia una chitarra per destri, particolare che lo si nota essendo stati disegnati i tasti per le corde acute in alto sulla tavola invece che in basso, come doveva essere se la chitarra fosse stata costruita per mancini.

Non dimentichiamo comunque che la rappresentazione degli strumenti aveva anche lo scopo di glorificare l’arte della musica, un omaggio a qualcosa che immancabilmente segue e arricchisce l’umanità da tempi immemorabili: un giusto omaggio ad una delle sette arti da parte di chi ne coltiva altre.

Grazie ancora al dott. Muraro e – come di consueto – il nostro “a presto” per una nuova conferenza.

Marco Mattiuzzi

 

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